Spese condominiali: chi paga? Quando si è all’interno in un appartamento, ad esempio quando una casa viene assegnata in seguito a una separazione, quando questa viene affittata o quando qualcuno viene ospitato al suo interno per lungo tempo, una domanda ricorrente è: chi deve pagare le spese condominiali?
La risposta è che l’amministratore del condominio può chiedere il pagamento solo a chi è proprietario dell’appartamento, anche se l’immobile è occupato da qualcun altro.
Recenti sentenze hanno chiarito che non si può obbligare l’inquilino, il coniuge separato o il convivente a pagare le spese condominiali al posto del proprietario.
In caso di assegnazione della casa familiare, occorre però distinguere tra le spese ordinarie, che rimangano in capo a chi vive all’interno dell’appartamento, e spese straordinarie, che rimangono in capo all’effettivo proprietario (es: spese di manutenzione straordinaria).
Spese condominiali: chi paga? il ruolo dell’amministratore di condominio. L’amministratore di condominio si occupa della gestione dell’edificio e della riscossione delle spese condominiali. Per sapere chi è il proprietario di ogni appartamento, deve mantenere aggiornato il registro di anagrafe condominiale.
Questo registro contiene le informazioni sui proprietari e deve essere sempre aggiornato. Se una casa viene venduta o assegnata a qualcuno dopo una separazione, il cambiamento deve essere comunicato all’amministratore entro 60 giorni.
Condominio: spese a carico del proprietario e non dell’inquilino. Questo principio è stato recentemente ribadito da una sentenza del Tribunale di Roma (n. 13632 del 2 settembre 2024) secondo cui il proprietario dell’appartamento è responsabile del pagamento delle spese condominiali.
Nel caso specifico, il condominio aveva chiesto il pagamento delle spese condominiali all’ex moglie che viveva nell’appartamento dopo la separazione. Il giudice ha però stabilito che il vero obbligato è l’ex marito, che è il proprietario della casa.
Infatti, quando una casa viene assegnata a un coniuge dopo una separazione, questa assegnazione non cambia la proprietà, ma dà solo un diritto di abitazione.
Anche la Corte di Cassazione (ordinanza n. 16613/2022) ha confermato che le spese condominiali possono essere richieste solo al proprietario: “l’amministratore di condominio ha diritto di riscuotere i contributi per la manutenzione e per l’esercizio delle parti e dei servizi comuni esclusivamente da ciascun condomino, e cioè dall’effettivo proprietario o titolare di diritto reale sulla singola unità immobiliare, sicché è esclusa un’azione diretta nei confronti del coniuge o del convivente assegnatario dell’unità immobiliare adibita a casa familiare, configurandosi il diritto al godimento della casa familiare come diritto personale di godimento sui generis”.
Il condominio quindi non può chiedere i soldi direttamente a chi vive nella casa, perché chi ha ricevuto l’appartamento in assegnazione ha solo un diritto di abitazione, che non lo rende responsabile dei pagamenti.
In conclusione, secondo la Giurisprudenza, solo il titolare dell’immobile può ricevere una richiesta di pagamento per le spese condominiali e non anche l’inquilino o l’assegnatario della casa dopo la separazione.
Chi vive nella casa, quindi, non deve pagare le spese condominiali straordinarie, perché non è il vero proprietario.