Falso tradimento: cosa succede se la moglie per dispetto confessa un tradimento mai avvenuto?
Nella fattispecie una donna ha proposto ricorso contro l’ex marito contestando la decisione dei giudici d’appello che avevano a lei addebitato la separazione e contestualmente revocato l’obbligo del marito di contribuire al suo mantenimento. La ricorrente ha sostenuto che la crisi di coppia fosse stata determinata dai tradimenti del marito.
I Giudici di secondo grado avevano però accertato che la separazione era stata richiesta dal marito a causa del tradimento sfacciatamente confessato dalla coniuge.
Anche se, durante il giudizio, la moglie aveva ammesso di aver dichiarato il falso e di non aver mai tradito il marito, ma di essersi inventata tutto unicamente allo scopo di ferirlo.
La Corte di Cassazione, con ordinanza 25337/2015, ha ritenuto che la condotta consistita nel far credere al marito di averlo tradito, aveva avuto comunque come conseguenza di gettare nello sconforto e di umiliare il partner.
Quindi la moglie aveva raggiunto lo stesso scopo di un tradimento consumato poiché aveva ottenuto lo stesso effetto che avrebbe avuto se lo avesse realmente tradito.
Gli Ermellini hanno inoltre rilevato che le asserite relazioni extraconiugali del marito non avevano fatto cessare la loro convivenza e che lo stesso vale per l’infezione di origine sessuale che addirittura risaliva a più di dieci anni prima.
L’addebito della separazione quindi non poteva ricadere sul marito e nemmeno poteva obbligare lo stesso ad un assegno mensile di mantenimento in favore ex moglie!