In tema di investimento del pedone cosa accade quando la persona a piedi è esclusivamente responsabile del sinistro che l’ha coinvolta?
Nella fattispecie una signora proponeva ricorso in Cassazione affinché venisse riformata la decisione dei Giudici di primo e secondo grado, i quali avevano rigettato la richiesta di risarcimento della donna che era stata investita da un’auto, ritenendola esclusivamente responsabile del sinistro.
I Giudici di prime cure avevano ritenuto il conducente esente da ogni responsabilità, in quanto non aveva violato alcuna norma della circolazione stradale: stava procedendo con la luce semaforica verde e aveva frenato immediatamente.
Al contrario la signora aveva attraversato la strada velocemente e la luce semaforica pedonale era rossa.
La Suprema Corte, confermando la sentenza dei primi gradi di giudizio, nella sentenza n. 12721/2015, ha rigettato il ricorso affermando che il comportamento del pedone è suscettibile di assumere una efficienza causale esclusiva dell’evento dannoso ove, per la sua repentinità, metta il conducente del veicolo investitore nella oggettiva impossibilità di evitare l’incidente.
Gli Ermellini hanno comunque ribadito che l’accertamento del comportamento colposo del pedone investito non è di per sé sufficiente per l’affermazione della sua esclusiva responsabilità, essendo pur sempre necessario che l’investitore vinca la presunzione posta a suo carico dall’art. 2054 c.c., dimostrando di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno. Cosa che nella fattispecie era stata fatta.