Matrimoni che durano davvero una vita e matrimoni che non superano neppure una stagione.
Può la durata di un matrimonio incidere sul riconoscimento dell’assegno divorzile a titolo di mantenimento dell’ex coniuge e sulla entità del medesimo?
Sembrerebbe di sì.
Recentemente, con la pronuncia n. 18722 del 04.09.2014, la Corte di Cassazione ha stabilito che il Giudice può perfettamente riconoscere all’ex moglie che guadagna 16 volte meno del marito, un assegno di soli 200 euro mensili.
I Giudici, infatti, oltre a tenere conto del reddito di entrambi i coniugi, delle ragioni che hanno condotto alla rottura della relazione, ha considerato la breve durata del matrimonio, di fatto poco meno di due anni.
L’esigua durata del vincolo matrimoniale e l’autonomo lungo percorso di vita vissuto da ciascuna delle Parti prima del divorzio, incide, e talora prevale sugli altri fattori, nella quantificazione dell’entità dell’assegno.