Buca e risarcimento danni Succede spesso che a causa dello status della pavimento o del suolo si rischi di inciampare o cadere riportando gravi lesioni e danni.
Al fine di chiedere e poter ottenere il risarcimento dei danni è necessario che la caduta non sia dipesa da una nostra imprudenza o leggerezza nel camminare, Cosa che succede quando, per esempio, siamo distratti perché troppo impegnati a guardare il cellulare piuttosto che vedere dove mettiamo i nostri piedi.
E invece necessario che l’insidia (o il trabocchetto) sia nascosta, poco visibile sulla strada (come, ad esempio, una buca. una lastra di ghiaccio, un gradino sconnesso, una mattonella divella, la fossa coperta da acqua o da foglie. di cui è difficile accorgersi; un altro ostacolo in una strada che, di notte. è poco illuminata; una lastra di ghiaccio sottile e difficilmente distinguibile; un gradino pericolante non segnalato).
Inoltre. è indispensabile fornire prova del fatto che la caduta sia stata determinata solo ed esclusivamente dall’insidia e non da altri fattori (ad esempio, la spinta di un’altra persona proveniente da dietro, un laccio di scarpe penzoloni, ecc…).
Ma come riuscire a dimostrare ciò? Come fornire la prova che la caduta sia dipesa effettivamente dall’insidia presente sulla strada e non da altri fattori?
Certamente, la tecnologia di oggi ci aiuta. Fondamentale. infatti, è la fotografia che riproduca tale insidia.
Ma le fotografie, purtroppo, non bastano per ottenere il risarcimento dei danni.
E’ infatti, necessario dimostrare che la caduta sia stata determinata proprio da quel pericolo e non da altro; il che lo può dire. davanti al giudice, solo tramite testimoni.
E quanto statuito dal Tribunale di Trento con la sentenza n. 907/2016 del 27.09.2016.
Il danneggiato, infatti. si era limitato a produrre le fotografie che ritraeva una lastra di ghiaccio formatasi sulla scala di accesso alla scuola. dimostrando certamente la presenza del pericolo, ma non anche che l’infortunio era avvenuto proprio uscendo dalla struttura. Insomma: mancavano le prove!
L’onere probatorio che ricade sul danneggiato infatti riguarda non solo quello di provare “l’effettiva sussistenza dell’asserita insidiosità della scala, ma anche un rapporto di causa ed effetto tra la stessa e l’evento lesivo; era. quindi, gravata dall’onere di dimostrare che la sua caduta per terra dipese proprio dalla dedotta formazione di ghiaccio sulla scala da lei percorsa nell’atto di uscire dalla struttura di proprietà della scuola di sci o comunque in uso alla stessa”.
Nel caso dì specie, purtroppo, nessuno dei testimoni ascoltati, pur ricordando di aver notato il ghiaccio, era presente al momento della caduta e le foto allegate erano state scattate il giorno seguente l’infortunio per cui la richiesta di risarcimento danni è stata respinta!