Malattia viaggio organizzato: Cosa succede se non parto per un viaggio organizzato perché sono malato?
Capita spesso, per questioni di tempo ed organizzative, che lasciamo nelle mani di un tour operator l’organizzazione dei nostri viaggi, che siano per studio o per puro divertimento.
Ma cosa succede se, a causa di una malattia, il consumatore è costretto a rinunciare al proprio soggiorno?
Il tour operator è costretto a restituire quanto percepito dal cliente, interessi compresi.
Ebbene sì, al consumatore che non gode o che non si avvale della prestazione per causa a lui non imputabile, vanno restituiti soldi e interessi.
È quanto stabilito dalla sentenza n. 957/2016 emessa dal Giudice di Pace di Verona che ha accolto il ricorso promosso da un consumatore nei confronti di un tour operator dedito alla gestione e organizzazione di soggiorni – studio.
Il ricorrente è stato costretto, infatti, a rinunciare al proprio viaggio per una malattia grave, la polmonite.
Si badi bene che tale impedimento – che il Giudice ha considerato vera e propria causa di estinzione dell’obbligazione assunta – deve essere rilevato, accertato e, soprattutto, documentato dall’ospedale o dal medico curante e deve essere naturalmente imputabile al consumatore.
In tal caso, il recesso unilaterale che consente a una delle parti di ritirarsi dal rapporto contrattuale rendendosi sollevato da ogni obbligo, se supportato da ampia e provata documentazione, rende fondata la pretesa del cliente