Privacy sul lavoro: i datori di lavoro possono controllare l’uso che i dipendenti fanno della mail aziendale e licenziare coloro che ne fanno un uso scorretto?
Nella fattispecie un dipendente è stato licenziato dall’azienda poiché aveva usato l’account intestato all’azienda per conversazioni private con la fidanzata e parenti.
La Corte europea dei diritti dell’uomo, con la sentenza 61496/08 depositata il 12 gennaio 2016, non ha accolto l’impugnazione del licenziamento, ritenendo che la misura presa dall’azienda fosse in linea sia con il rispetto dell’imputato sia con gli interessi del datore di lavoro.
I giudici di Strasburgo hanno dichiarato infatti che non è irragionevole che un datore di lavoro voglia verificare che i dipendenti portino a termine i propri incarichi durante l’orario di lavoro.
L’azienda quindi non ha violato l’articolo 8 della Convenzione europea dei Diritti Umani, che tutela appunto il rispetto della privacy per quanto riguarda la vita privata, familiare, casalinga e la relativa corrispondenza.
Si sottolinea comunque che tale sentenza non è vincolante per i Tribunali nazionali, ma che essa tuttavia rappresenta un precedente nell’ambito della difficile ricerca di un punto di equilibrio tra privacy e doveri contrattuali.